Pianeta Acqua: Il nuovo libro e la nuova rivoluzione di Jeremy Rifkin per salvare la Terra

Jeremy Rifkin, uno dei più influenti pensatori contemporanei in materia di economia, ambiente e transizione ecologica, torna a scuotere le nostre coscienze con un nuovo, potente appello: Pianeta Acqua, il suo ultimo saggio edito da Mondadori (in uscita a ottobre 2024).

L’autore ci invita a un cambio di paradigma: non viviamo su un pianeta di terra, ma su un pianeta dominato dall’acqua. Una visione che impone di rivedere tutto: economia, urbanistica, agricoltura, mobilità, architettura, gestione delle risorse.

Un nuovo nome per una nuova consapevolezza

Secondo Rifkin, ribattezzare la Terra come “Pianeta Acqua” non è un semplice gioco retorico. Significa riscrivere la nostra relazione con il mondo naturale. L’acqua, elemento fondante della vita, è oggi al centro della crisi climatica: fiumi in secca, eventi estremi, inondazioni e carenza idrica ci impongono di cambiare radicalmente prospettiva.

Chi scrive ha avuto il privilegio di conoscere personalmente il Professor Jeremy Rifkin nel 2012, in occasione della 19ª Conferenza Mondiale sull’Energia dell’Idrogeno (WHEC 2012) tenutasi a Toronto, un evento che ha segnato uno spartiacque nella riflessione internazionale sul futuro dell’energia e della sostenibilità. Già allora, Rifkin parlava della necessità di una rivoluzione sistemica basata sulle fonti rinnovabili, l’idrogeno e la decentralizzazione energetica.

Serve un Blue Deal

Rifkin lancia l’idea di un “Blue Deal” complementare al Green Deal europeo. Un patto globale che rimetta l’acqua al centro di ogni politica, infrastruttura e modello sociale. Basta ingabbiare i fiumi: serve restituire spazio alla natura, promuovere le “città spugna” che assorbono le piogge, ricollegare l’urbanistica al ciclo idrologico.

L’idro-civilizzazione

Non si tratta solo di sostenibilità, ma di una nuova forma di civiltà: l’idro-civilizzazione. Secondo Rifkin, dobbiamo imparare a vivere secondo i tempi e i ritmi dell’acqua, non contro di essa. Serve una governance bioregionale, che rispetti i bacini idrografici e coinvolga comunità locali, scienza e istituzioni.


Pianeta Acqua non è solo un libro. È un manifesto. Un grido d’allarme e, allo stesso tempo, una mappa per ritrovare l’equilibrio con il mondo naturale.
Il tempo stringe, ma le soluzioni ci sono. Bisogna solo cambiare punto di vista. E tutto inizia da qui, dall’acqua.


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