“Solar Building” di Napoli 23 ottobre 2025, convegno di Italia Solare: Autoconsumo a distanza: la nuova frontiera del fotovoltaico

Giovedì ho partecipato al convegno promosso da Italia Solare, un appuntamento di grande rilievo per chi, come me, vive quotidianamente la transizione energetica e il mondo del fotovoltaico. In qualità di socio dell’associazione, ho seguito con grande interesse gli interventi e ho avuto il piacere di rincontrare colleghi, amici, imprenditori ed esperti del settore con cui ho condiviso riflessioni e idee su temi cruciali come il fotovoltaico, le comunità energetiche rinnovabili (CER) e il nuovo quadro normativo che si sta delineando.

Tra i temi più stimolanti emersi nel corso del convegno vi è certamente quello dell’**autoconsumo a distanza**, una novità destinata a cambiare in modo sostanziale il mercato dell’energia rinnovabile. Come riportato anche da QualEnergia, lo schema di decreto che recepirà la direttiva (UE) 2024/1711 consentirà di realizzare impianti fotovoltaici la cui energia potrà essere autoconsumata anche se il punto di produzione e quello di utilizzo non coincidono fisicamente, purché si trovino all’interno della stessa zona di mercato elettrico.

In pratica, questa innovazione permetterà – ad esempio – a un’impresa che non dispone di superfici idonee sui propri edifici di installare un impianto in un’altra area o su un capannone di proprietà distante, beneficiando comunque dell’autoconsumo diretto. Durante il convegno, diversi relatori hanno sottolineato come ciò apra la strada a nuovi modelli di business e a una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Nel confronto con molti colleghi e imprenditori del settore, è emersa una visione comune: questa misura rappresenta una svolta concreta, soprattutto per le aziende energivore e per i Comuni che intendono sviluppare progetti integrati di comunità energetiche. Per le PMI non sono previsti limiti di potenza, mentre per le grandi imprese il tetto massimo sarà di 6 MW, rendendo così accessibile il modello a una platea molto ampia di soggetti.

Da imprenditore e fondatore di Italy Carbon Free APS, ritengo che l’autoconsumo a distanza rafforzi ulteriormente il ruolo delle associazioni e delle ESCo che, come la nostra, operano per accompagnare Comuni e cittadini verso l’indipendenza energetica. Questa nuova possibilità può infatti integrarsi perfettamente con le Comunità Energetiche Rinnovabili, ampliando il raggio d’azione e rendendo più semplice coinvolgere più soggetti anche su territori più estesi.

Tra le altre tematiche affrontate al convegno, meritano attenzione anche il nuovo Conto Termico 3.0 – che agevolerà ulteriormente la sostituzione di impianti tradizionali con pompe di calore abbinate al fotovoltaico – e la direttiva EPBD, che renderà obbligatori edifici a emissioni zero e predisposti all’installazione di impianti solari. Interessante anche il dato sulla crescita del settore: nei primi nove mesi del 2025 sono stati connessi oltre 160.000 nuovi impianti, per una potenza complessiva di 4.078 MW, sebbene in lieve calo rispetto all’anno precedente. In contrazione invece il mercato domestico che ha registrato una clamorosa battuta d’arresto, con una diminuzione del 27% per potenza connessa e del 30% per numero di impianti rispetto al 2024. Dinamiche di mercato condizionate da politiche di incentivazione altalenanti, poco chiare e spesso complesse nella loro burocrazia, che fanno perdere fiducia alle famiglie.

In conclusione, torno da questo convegno con la consapevolezza che il fotovoltaico stia entrando in una fase nuova e più matura: non più solo produzione e installazione, ma integrazione, rete e condivisione. L’autoconsumo a distanza rappresenta una straordinaria opportunità per dare slancio a un mercato che ha bisogno di visione, pragmatismo e capacità di costruire modelli replicabili.

Salvatore De Martino

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